lunedì 2 marzo 2009

ITEREST, RASSEGNA INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA: TERZO APPUNTAMENTO


MICHAEL INMANN

LEFT SPACES

7 marzo – 29 marzo

Cormòns, Museo Civico del Territorio

Inaugurazione

Sabato 7 marzo, ore 19

Presentazione a cura di Silvie Aigner


Dopo il successo delle esposizioni dedicate ai fotografi Herman Pivk (Slovenia) e Luca Piovaccari (Italia), sabato 7 marzo, alle ore 19, presso il Museo del territorio di Cormòns, s'inaugura il terzo appuntamento di ITEREST con le fotografie della serie Left Spaces del fotografo austriaco Michael Inmann. L‘autore definisce Left Spaces luoghi che sono stati abbandonati dai loro inquilini per vari motivi, per esempio in seguito a un trasloco, a vendita o sloggio dell’appartamento o decesso di chi lo occupava. Michael Inmann ha iniziato la serie Left Spaces nel 2005 concependola come opera aperta e in continuo sviluppo. L’artista non riprende quello che trova, ma si orienta verso le fonti luminose di cui dispone, non mette in scena delle nature morte, bensí raffigura ciò che vede. E allo stesso tempo il particolare raffigurato, il motivo scelto o la quantità di luce rappresentano continuamente il suo sguardo individuale. Le foto sono tutte accomunate da un’atmosfera melanconica e poetica. Le tracce dell’uso delle stanze e gli oggetti abbandonati diventano testimoni della storia personale del luogo e di chi l’ha abitato. Left Spaces di Michael Inmann testimoniano una sensibilità fotografica che collega tecnica e contenuti in un contesto molto singolare.

La serie mostra ambienti in un momento di transizione, che Michael Inmann però non vede con uno sguardo romantico o documentaristico. Le fotografie sono piuttosto il risultato di un minuzioso lavoro di osservazione che si basa non certo su foto istantanee, ma su un’intenso sguardo soggettivo con il quale l’artista comprende lo spazio. In questo modo Michael Inmann utilizza il metodo classico della fotografia in bianco e nero basato sulla regolazione dell’esposizione per passare poi ad un’elaborazione di altissimo livello tecnico sia per quel che riguarda le caratteristiche tecniche della macchina fotografica che la qualità della carta usata per le fotografie.

Le fotografie di Left Spaces sono caratterizzate da un fascino lievemente decadente: le pareti piene di macchie, le tappezzerie ormai scolorite, i contorni di sporco lasciati dai quadri che sono stati tolti mettono in risalto un arredamento stranamente abbandonato, abiti e piccolo oggetti del quotidiano. Una luce fredda e i contorni sfocati che irritano un po’ lo sguardo caratterizzano la serie di fotografie in bianco e nero. L’artista entra quasi sempre da solo negli ambienti abbandonati, raramente incontra qualcuno che ne conosca la storia. In questo modo il motivo per cui il posto è stato abbandonato rimane oscuro: si tratta di un semplice trasloco, gli inquilini sono dovuti uscire dall’appartamento o sono morti?

L’artista sarà presente all’inaugurazione; la presentazione è a cura di Silvie Aigner.

La mostra rimarrà aperta fino al 29 marzo nei seguenti orari:

dal giovedì al sabato, 16.00 - 19.00,

domenica, 10.30 - 12.30 e 16.00 - 19.00.


L'iniziativa vede il sostegno dell'Azienda Agricola Borgo San Daniele di Cormons per i vini e l'ospitalità.

martedì 31 luglio 2007

ITEREST, RASSEGNA INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA: SECONDO APPUNTAMENTO



Artista: Luca Piovaccari

Mostra: Ricognizioni sul paesaggio

Luogo: Museo Civico del Territorio di Cormòns (GO)

Periodo: 9 agosto - 9 settebre 2007

Inaugurazione: mercoledì 8 agosto, ore 21



Si inaugura mercoledì 8 agosto 2007 alle ore 21 al Museo Civico del Territorio di Cormòns, il secondo appuntamento di ITEREST - IL VIAGGIO ANTICIPA L'ARTE, Rassegna Internazionale di Fotografia, Prima edizione, curata da E-20, gruppo di promozione culturale. La rassegna, dedicata ad alcuni tra i più interessanti nomi della fotografia contemporanea internazionale, riserva questa nuova esposizione all’artista Luca Piovaccari (Cesena, 1965), il quale proporrà i suoi lavori più recenti dedicati al ritratto e al paesaggio, temi da lui prediletti, affrontati con la cifra stilistica che contraddistingue la sua ricerca. Ovvero, da un lato, con riporti fotografici su acetato e dall’altro intervenendo direttamente sulle pareti della galleria attraverso il disegno ottenuto dalla tensione di un sottile filo di lana che segue il percorso tracciato da alcuni minuscoli chiodi infissi sul muro.
In ogni caso, che si tratti di fotografie o di interventi ambientali, Piovaccari non racconta, non testimonia, non documenta. Ci invita, piuttosto, a non fidarci delle immagini di cui mostra la condizione di ambiguità, immagini che sono fluide, sfuggenti e che vengono percepite come qualcosa che è insieme da vedere e da trapassare con lo sguardo. Così che l’occhio si rivolge verso immagini che declinano una realtà non data e dunque sempre mutevole, lontana da quella pretesa “oggettività” che si è soliti attribuire alla macchina fotografica.
Per Piovaccari, dunque, lo strumento della fotografia diventa un medium antagonistico alla falsa normalità del quotidiano, scava nel vuoto e nella frigidità esistenziale, si fa strumento di riflessione aggressivo, dissacrante, impertinente, invadente, il cui approccio alla realtà non è speculare, quanto semmai, a voler essere ottimistici, interlocutorio.
L’artista sarà presente all’inaugurazione; la presentazione è a cura di Franca Marri.

La mostra, organizzata dal Comune di Cormòns con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e della Cantina Produttori Cormòns rimarrà aperta fino al 9 settembre nei seguenti orari:
dal martedì al venerdì 16.00 - 19.00,
sabato e domenica 10.30 - 12.30 e 16.00 - 19.00.

lunedì 2 luglio 2007

XENO L'ARTE PROMUOVE IL PAESAGGIO: "MENHIR" DI ALESSANDRA BONOLI









XENO
L'ARTE PROMUOVE IL PAESAGGIO

PRIMO APPUNTAMENTO:


ALESSANDRA BONOLI
MENHIR
ESPOSIZIONE PERMANENTE

INAUGURAZIONE DELL'OPERA ALLA PRESENZA DELL'ARTISTA

Sabato, 7 luglio, ore 18.30
Azienda Agricola Perusini
Via del Torrione, 13
Gramogliano, Corno di Rosazzo (Ud)


Apre questa prima serie di "Xeno, l'arte promuove il paesaggio" il 7 luglio, alle 18.30, l'opera "Menhir" di Alessandra Bonoli (scultura in ferro, dimensioni: h. 5,96 mt. x 0,80 x 0,80), collocata su un colle appositamente ripristinato all'interno della Tenuta Agricola Perusini in località Gramogliano a Corno di Rosazzo.
Il “Menhir”, di Alessandra Bonoli, realizzato in ferro e liberamente ispirato alle grosse pietre oblunghe piantate nel terreno verticalmente, tipiche di alcune civiltà preistoriche, dalla fortissima valenza religiosa e culturale, ha in sé una tensione verticale e un senso dell’estensione che può essere associato ad un vero e proprio “indicatore di energia”, “luogo del congiungimento” tra il cielo e la terra, tra ciò che sta sopra la nostra testa e ciò che sta sotto i nostri piedi, in cui si percepisce la volontà di creare un posto unico e magico, dispensatore di energia vitale.
Alessandra Bonoli, nata a Faenza nel 1956, diplomata nel Corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dal 1980 è docente di Progettazione presso l’Istituto Statale d’Arte di Faenza. Dal 2000 inizia una collaborazione con il compositore tedesco Hans Jurgen Gerung che ha musicato molte delle sue poesie presentandole in vari concerti pubblici sia in Italia che in Germania.

XENO L'ARTE PROMUOVE IL PAESAGGIO





















CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

Sabato, 7 luglio, ore 11.00
Azienda Agricola Perusini
Via del Torrione, 13
Gramogliano, Corno di Rosazzo (Ud)


COMUNICATO STAMPA

XENO è un progetto ideato da E-20, gruppo di promozione culturale di Cormòns, promosso con la collaborazione di Territoria Nord Est e Trieste Contemporanea e con l'adesione di altri enti e istituzioni culturali della regione che propone di mantenere e sviluppare le aree non più utilizzabili agrariamente dei Colli Orientali del Friuli Venezia Giulia, indicandone un uso che porti alla riqualificazione culturale e turistica dell’intero territorio.
XENO è la conseguenza di un’idea realizzata da E-20, fin dal 2004 presso l’ex Chiesa di San Nicolò a Cormons. Ora è diventato un progetto permanente ed entra così nella logica delle sinergie possibili tra mondo dell'agricoltura, del turismo naturalistico e dell’arte.

Il titolo Xeno (dal greco Xenòs: straniero, ma anche ospite) vuole sottolineare la peculiare caratteristica del luogo ed il valore della multiculturalità.
Negli ultimi anni lo sviluppo sociale e produttivo dell’area (incremento del tempo libero e conseguente sviluppo del turismo), ha riportato in primo piano la necessità di tutelare il territorio secondo modalità aderenti alle nuove esigenze ed usi della popolazione.
Anche l’arte contemporanea recentemente ha suscitato un crescente interesse in regione (il Centro d’Arte Contemporanea a Villa Manin, la galleria d’Arte Contemporanea a Monfalcone, la SPAC a Buttrio, ecc, sono un segno tangibile di questo mutamento).
Le nuove sfide socio-economiche che il Friuli Venezia Giulia si trova ad affrontare nell’epoca della globalizzazione rendono scontato pensare al turismo come ad una risorsa strategica.
Già molto è stato fatto dalle amministrazioni pubbliche in questa direzione, ma ancora molto si può fare. Il territorio rurale tra il mare e la catena alpina è stato oggetto di un’importante investimento pubblico mirato a sviluppare il turismo agricolo e molte aziende hanno risposto a questa opportunità costruendo nuove cantine e spazi per l’ospitalità ed il soggiorno.
La “nuova agricoltura” offre al turista l’occasione di fermarsi e vivere in prima persona il paesaggio, i sapori e le qualità di questa terra; ma per motivare le persone ed incrementare il flusso, l’offerta deve essere costantemente qualificata.
Questo progetto di riqualificazione del territorio, sia in senso naturalistico che culturale, intende creare un modello di cooperazione tra soggetti diversi che, attraverso un serio coordinamento scientifico e progettuale, siano in grado di offrire ad amministrazioni locali, aziende agricole, fondazioni, una concreta azione per evidenziare le inimitabili qualità del territorio.
L’area interessata infatti presenta caratteristiche paesaggistiche di grande rilevanza.
Gli aspetti naturalistici e artistici (centri abitati, opere d’arte, ecc.) si fondono con quelli relativi alle aree coltivate e, in minor misura, industriali/artigianali nel formare un suggestivo mosaico paesaggistico-culturale. Il paesaggio, quindi, ci fornisce il contesto e, al tempo stesso, una “memoria” che risulta essenziale nel definire l’identità storica, culturale e naturalistica di questo territorio.

L’obiettivo di XENO è rivalutare il territorio dei Colli Orientali attraverso la manutenzione mirata del patrimonio paesaggistico e il collocamento di opere d’arte che resteranno di proprietà della comunità, patrimonio pubblico inserito nella catalogazione per la tutela delle opere d’arte (settore arte contemporanea, Centro Regionale di Catalogazione e Restauro, Villa Manin di Passariano).
Questa iniziativa raccoglie aziende e soggetti privati proprietari di fondi agricoli e naturalistici di rilevanza paesaggistica che intendono sviluppare un’azione comune di promozione del territorio per l’incremento del flusso turistico.
I soggetti privati e pubblici sono assieme coinvolti nel progetto XENO e condividono un unico modello operativo.

Nel considerare le caratteristiche di questo progetto E-20 ha individuato nell’Azienda Agricola Perusini di Gramogliano (Corno di Rosazzo) il terreno ideale per la realizzazione del progetto pilota, modello operativo sul territorio dei Colli Orientali.
Esso prevede la collocazione di 5 sculture, installazioni site-specific, sulle pendici del monte San Biagio e la realizzazione di una serie di interventi che ne favoriscano la fruibilità (percorsi, panchine, cartellonistica, manutenzione dei siti, ecc.).

giovedì 15 marzo 2007

ITEREST, RASSEGNA INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA: PRIMO APPUNTAMENTO A CORMONS









ITEREST
IL VIAGGIO ANTICIPA L'ARTE
Rassegna Internazionale di Fotografia
Prima edizione


HERMAN PIVK
30 marzo - 25 aprile 2007
Cormòns, Museo Civico del Territorio

Inaugurazione venerdì
30 marzo, ore 18.00
Presentazione di Aleksander Bassin





ITEREST
IL VIAGGIO ANTICIPA L'ARTE

Iterest è un progetto ideato da E-20, gruppo di promozione culturale di Cormòns realizzato con l'attiva collaborazione del Comune di Cormòns attraverso l'Assessorato alla Cultura e con il contributo organizzativo della Proloco Cormòns.
La prima edizione della rassegna è realizzata grazie al contributo della Cantina Produttori Cormòns e della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.

Il progetto parte da due considerazioni.
La prima: Cormòns è stata la città di Carlo Bevilacqua (1900/1988) fotografo friulano di interesse internazionale che sicuramente non ha bisogno di essere presentato essendo stato esposto e studiato in varie occasioni in FVG negli ultimi decenni. Non è possibile guardare al futuro senza considerare il passato.
La seconda considerazione è di natura territoriale.
È ormai una consapevolezza comune la molteplice identità culturale di questo territorio caratterizzato da una particolare ibridazione: latina, tedesca e slava. Nel futuro disegno europeo (macro regione), l'orientamento di indagine, anche per gli aspetti legati all'arte visiva, viene sempre più caratterizzato da una condivisione delle attività dei soggetti confinanti, diventati ormai "vicini di casa".
Attualmente nell'Isontino non esiste una realtà espositiva dedicata specificatamente alla fotografia.
L'apertura del Museo del Territorio di Cormòns a questo progetto è una preziosa occasione per realizzare una attività espositiva sulla fotografia contemporanea internazionale di qualità.
Per la prima edizione della rassegna vengono indicati i curatori provenienti dalla Slovenia: Aleksander Bassin (direttore della Mestna Galerija, Ljiubiana); dalla Slovacchia: Vaclav Macek (critico d'arte e direttore artistico del Month of Photografy, Bratislava); dall'Austria: Silvie Aigner (critica e giornalista d'arte contemporanea, Vienna); dall'Italia: Roberto Mutti (docente, critico e giornalista d'arte, Milano).
Il tema di Iterest è "il viaggio" in tutte le sue possibili dimensioni.
La fotografia può interpretare il concetto del viaggio da tanti punti di vista: esplorativo, evolutivo, interiore.
Osservando come antropologicamente l'uomo si avvicina al concetto di arte, possiamo considerare il viaggio la prima azione: la curiosità nei confronti del mondo ancora prima di poterlo descrivere.
Per rendere efficace e produttivo il progetto, si è pensato di affidare ad un gruppo di fotografi nati e cresciuti artisticamente sulle sponde dell'Isonzo, il controllo della qualità espositiva: Roberto Kusterle, Maurizio Frullani, Sergio Scabar, tre figure di spicco nell'ambito della fotografia d'arte a livello internazionale .



Il primo appuntamento di Iter-est è con la fotografia di HERMAN PIVK.
Nato a Lubiana nel 1963, Pivk è un fotografo freelance.
Espone dal 1985 in varie gallerie d'arte sia in Slovenia che a livello internazionale.

Tra le più importanti:
1987: Tokio - 48th International photographic salon of Japan;
1988: Gorizia - 16° Concorso Triangolare di Fotografia Carinzia, Slovenia, Friuli Venezia Giulia;
1989: Tokio - 50th International photographic salon of Japan;
New York, Neikrug Gallery - Rated X;
1991: Aosta - Subtransalpina;
1995: Koln: Galerie IN FOCUS;
1996: Firenze: Biennale Europea della Fotografia d'Autore;
1996: Brescia, Museo Ken Damy - L'arte della fotografia contemporanea nell'Europa dell'est;
Lubiana, Moderna Galerija;
1999:Koln: Galerie in FOCUS - Aus dem Leben der Bäume
2000:
Lubiana, Galerija Ars - Riconoscimento della Natura, 2
2001:
Aidussina, Pilonova galerija - V belino bi zaplaval
2003:
Ljubljana, Mestna galerija - pregledna razstava
2004:
Lestans, Spilimbergo - fotografia 2004
2007:
Slovenj Gradec - Galleria d'arte della Carinzia

mercoledì 14 marzo 2007

TURISTI E VAGABONDI di Otto Pflanz

Il viaggiatore parte verso il futuro e quindi verso la morte.
Il suo punto di arrivo, dipende, che lo voglia o meno, sempre dal punto di partenza.
Il viaggiatore parte per restare.
Il primo che si rese conto di questa frustrante situazione fu Odysseos e il suo ritorno dopo venti anni ad Ithaca, ispirò numerosi miti e poesie.
Lo straniero, il turista, il vagabondo è e rimane un estraneo agli altri come a sé stesso; solo quando parlerà la lingua del luogo sarà finalmente arrivato, così ci si dice e ci si illude.
Il viaggiatore girovaga senza spostarsi ed il nostos, il ritorno, è sempre lo stesso, sia dopo un lungo viaggio, sia dopo una lunga sosta.
Gli stranieri, forse tutti gli uomini, non si definiscono più per quello che sono, ma per quello che hanno cessato di essere.
Oggi si può viaggiare virtualmente davanti allo schermo restando fermi fisicamente sulla propria sedia. Alcuni viaggiatori si spostano velocemente da una parte all’altra del pianeta, altri stipati sulla prua di una nave o su un gommone.
I primi possono arrivare dove vogliono, gli altri vengono respinti.
Solo i Rom non sono ossessionati dalla loro provenienza, né dal loro destino. Vengono da tempi remoti, si fermano o si spostano osservando con calma la disgregazione delle società circostanti.
Sono anche loro viaggiatori dei tempi di Odysseos, come i fotografi: curiosi e visionari.

Viaggiare è cercare.